Artrite e dieta coerente con il trattamento
Per l’ artrite è consigliabile una dieta per coadiuvare una terapia specifica con strategie alimentari idonee a contenere la risposta infiammatoria cronica e la acidificazione tissulare. L’artrite reumatoide è una artrite infiammatoria cronica progressiva dovuta a processi autoimmunitaria e di eziologia sconosciuta, principalmente a carico delle piccole articolazioni. L’artrite provoca nel tempo una deformazione dolorosa, che implica una perdita progressiva della funzionalità articolare. La malattie colpisce anche l’osso sottostante e la cartilagine, con assottigliamento dello spazio articolare e la sua destrutturazione. La diagnosi viene principalmente posta sulla base dei sintomi, esami di laboratorio e con la radiografia. L’artrite reumatoide colpisce tra lo 0,5 e l’1% degli adulti. Più comunemente la malattia esordisce tra i 40 e i 50 anni di età nelle donne, mentre negli uomini un po’ più tardi.
I sintomi principali dell’ artrite sono dolore, tumefazione calda e Impotenza funzionale delle articolazioni interessate che sono principlamente le mani e i piedi.L’infiammazione può però colpire anche i tendini e allora si avranno manifestazioni cliniche tipiche come il: “dito a collo di cigno” o “dito a bottone in occhiello” .La malattia è autoimmune dunque sistemica e può pertanto coinvolgere anche organi e apparati oltre le articolazioni, sviluppando in tal modo la sua maggiore pericolosità. Il trattamento convenzionale si avvale prevalentemente della prescrizione di farmaci di varia intensità e rischio trascurando vistosamente interventi sullo stile di vita, cibo e stress. Una dieta coerente è invece almeno consigliabile nel trattamento dell’ artite per valorizzare strategie alimentari, atte a modulare la risposta infiammatoria e la tipica situazione metabolica iperacida. Le abitudini nell’assumere cibo interagiscono in modo significativo con l’ equilibrio circadiano del cortisolo. La risposta adattativa stress e cibo inadeguato comportano, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza di sofferenza emozionale e a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterata risposta infiammatoria.
Una dieta coerente seleziona il cibo secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria e\o del dolore. La dieta è anche uno strumento di prevenzione importante. Dieta e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite dieta è compatibile con tutti gli altri strumenti di terapia, esaltandone l’efficienza. Una dieta coerente richiede il medico, esami strumentali, valutazione accurata dei sintomi e delle cause, una diagnosi, nonché la valutazione strumentale delle strategie nello stile di vita da applicare al singolo. Si consiglia di rivolgersi a un professionsita, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in dieta del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello